Saturday, October 22, 2005

Kiss the rain II

Mi sono dimenticata di spiegarvi come mai vi consiglio di ascoltare questa canzone.

Da qualche giorno non mi toglievo dalla testa le prime tre righe della seconda strofa. (Chissà perchè proprio quelle lì).

Allora mi è venuto da riflettere sul verbo inglese "to miss", che in italiano possiamo rendere con "mancare" o con "perdere".
Di solito (non sempre), i verbi inglesi coprono aree contestuali molto più ampie rispetto a quelli italiani (forse è anche per questo che l'inglese, molti sostengono, è più facile).

Gli inglesi, dicevamo, dicono "I miss you" (= mi manchi) e "I missed the train" (ho perso il treno).

Questo mi ha indotto a pensare che, sebbene non credo possa esserci alcuna analogia tra "perdere il treno" e sentire la mancanza di qualcuno, "miss the train" può, al contrario, rivelarsi una buona metafora di "to miss somebody".

L'idea di fondo, almeno, mi sembra simile.

Non salire su un treno implica non poter spendere del tempo vicino a qualcuno (o facendo qualcosa) che è importante.
E se la vediamo così, le sensazioni che perdere un treno suscita (a parte la rabbia contro le FS, che sono sempre, ma dico SEMPRE in ritardo quando tu sei in anticipo) è una certa malinconia per ciò che non si può raggiungere.
E questo è reso meglio da "to miss" che dal verbo "perdere".

E poi "perdere" ha un'accezione del tutto univoca e un po' negativa (è vero possiamo dire "perdere il treno" e "mancare la coincidenza" usandoli come sinonimi, ma "sentire la mancanza di qualcuno" e "perdere una persona" non sempre, per fortuna, tendono a coincidere!).
"To miss", viceversa, mantiene, insieme a questa "ambiguità", una sfumatura positiva.

Come se gli inglesi pensassero: "Dopo un treno ce ne è sempre un altro, prima o poi arriverò da chi (o dove) voglio".

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