Sunday, April 16, 2006

"Un cuor solo e un'anima sola"

Pasqua. L'amore che vince la morte.
Il 16 aprile, l'anniversario di matrimonio dei miei; 34 anni di vita insieme (praticamente hanno vissuto più l'un con l'altra che con i rispettivi genitori).
Il 16 aprile, un anno dall'inizio di una storia importante per un'amica speciale. Una di quelle relazioni che sembrano improbabili e che poi, invece...
Beh, oggi non posso che dedicare qualche riga proprio all'amore.
E vi riscrivo due brani, che ho letto per caso in questi giorni e che mi hanno fatta riflettere.

" Làbano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola Rachele. Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme ed avvenente di aspetto, perciò Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: - Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore -. Rispose Làbano: - Preferisco darla a te che ad un estraneo. Rimani con me-. Giacobbe servì sette anni per Rachele. gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei. Poi Giacobbe disse a Làbano: - DAmmi la mia sposa, perchè il mio tempo è compiuto e voglio unirmi a lei-" [Gn 29, 16-21].

L'innamoramento è il tempo della sorpresa: negli occhi di Giacobbe si accende lo stupore quando scorge la bellezza di Rachele, "bella di forme e avvenente". E' una bellezza che emana una promessa: lei è una cosa buona per la mia vita.
Gli innamorati si promettono (promettere, cioè mettere davanti) vicendevolmente di tenere sempre davanti a sè il volto l'uno dell'altra; l'altro sta davanti agli occhi non solo quando si sta soli insieme, ma anche quando lui o lei sono lontani e gli occhi chiusi ricordano ogni suo particolare (cfr. A. FUMAGALLI, E Dio disse loro..., 14).
L'innamoramento è anche il tempo dell'attesa: "Giacobbe servì sette anni per Rachele". E' l'attesa che l'attrazione diventi unione, che il desiderio si trasformi in realtà, che il sogno si avveri. Oggi, tra noi, spesso domina la fretta, siamo succubi del "subito"; le attese stesse, noi le chamiamo "perdita di tempo". Così facendo abbiamo trasformato il tempo in un bene di consumo: è sempre poco, non ci basta mai. Anche chi si ama non ha più tempo per guardarsi negli occhi: non c'è più tempoper desiderare e si giunge subito a consumare: Non ci si guarda più in profondità: o ci si possiede subito o si finisce per dividersi. L'amore ha bisogno dello sguardo che contempla.


[ I nomi biblici dell'amore: Giacobbe e Rachele,
da I Gigli di S. Antonio, anno LXXXVI, n°2, marzo '06]

Quando una persona ne ama un'altra non si accontenta di pensarla semplicemente. Al contrario, desidera conoscerla e conoscerla fino in fondo, conoscerne i pensieri ed i sentimenti. Desidera farle sperimentare che lei è importante nella sua vita, che è un'esistenza amabile. Ecco perchè è importante tessere insieme una relazione in cui comunicarsi. L'amore desidera conoscere, ma si conosce soltanto lasciandosi amare.

[Gesù ci chiama,
Adorazione Eucaristica
nella notte di Giovedì Santo]


E' difficile parlare di amore, ma non assolutamente impossibile. Comincerei da una metafora "astronomica", che mi sembra efficace. Amare è come operare una piccola "rivoluzione copernicana" nella propria vita. E' mettere l'altro al centro del proprio Universo esistenziale. E' passare da Sole a pianeta. E' cominciare a scandire la propria esistenza seguendo il sorgere ed il tramontare di una stella. Penso che tutto cominci così. Nella maggior parte dei casi, all'inizio è uno dei due che, per primo, cambia prospettiva. Che fa i primi passi. Forse perchè è il primo a sentirsi attratto, il primo a realizzare o ad ammettere di essere innamorato, il primo a trovare il coraggio di mettersi in gioco, a mettere l'altro prima dei propri desideri.
Ma questo non è che l'inizio. Se il sentimento è reciproco, ben presto anche l'altro comincerà ad essere meno indifferente. Credo che tutto inizi quando si realizza di essere diventati un "Sole" per chi ci sta accanto. E la cosa stupenda, che cambia la vita, è che lo si capisce quando meno ce lo si aspetta. E si rimane sorpresi e stupiti, perchè mai si sarebbe immaginato di poter essere così speciali, così importanti, così "amabili" per qualcuno.
E quando ci si sente così credo sia quasi impossibile non "riamare" l'altro.
Solo allora la rivoluzione è reciproca. Per questo nell'amore non c'è annullamento, ma moltiplicazione. Più che un sistema solare, gli innamorati sono una "stella binaria", due stelle che ruotano attorno allo stesso baricentro, la comunione che si instaura tra di loro.
E finiscono per essere "un cuor solo ed un'anima sola".

EDIT: "L'amore sa quel che fa". Era la frase che mi mancava. Grazie Marta!

1 Comments:

Blogger Martella 2000 said...

Siamo tutti mendicanti d'amore, anche quando ci sembra di sentirci molto amati e completi.
Ho ascoltato un commento "particolare" al vangelo di Marco in questa Quaresima. Mi e ci hanno proposto di leggere la vita di Gesù, o meglio, gli ultimi momenti della sua vita, come una storia d'amore: la necessità di un regno di tenerezza, lo sguardo d'amore, il privilegio delle donne al sepolcro (custodi della tenerezza, della forza e del coraggio), l'amore più forte del tradimento, la risposta immediata ad un amore che chiama, il triste rifiuto, l'amore che diventa servizio, l'amore che non calcola, l'amore che arricchisce.
Ci sarebbero milioni di parole da spendere in merito a questo, e forse io non sono la persona più adatta, ma rinnegare i propri sentimenti è difficile e allora viviamoli giorno per giorno. L'amore sa quello che fa!

6:09 PM  

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