Friday, September 23, 2005

Diario di bordo

Questa settimana di laboratorio mi ha veramente assorbito completamente (come, credo, abbiate dedotto dalla mancanza assoluta di nuovi posts).

Primo, ho tentato di replicare uno delgi esperimenti che ho fatto fino a questo punto.
Si tratta di far morire una linea cellulare di linfoma con lo stesso trattamento che si usa in clinica. E' una cosa piuttosto importante, quantomeno per verificare quanto questo "modello" ed i relativi esperimenti "in vitro" siano simili a ciò che si ossrva "in vivo".

RISULTATO: non viviamo in un mondo perfetto e le cose non vanno sempre come vorremmo, purtroppo.
Così uno passa una settimana a preparare un esperimento per verificare i risultati il venerdì mattina, fa tutto il possibile per far andare bene le cose, ma alla fine ciò che ottiene è un po' inaspettato ed un po' delidente...
Beh, è un'esperienza almeno "temprante". Magari la settimana prossima replico.

In più ho cominciato a lavorare con i batteri, per far replicare ed estrarre un plasmide che contiene una sequenza di DNA che voglio studiare.
Sono carini, i batteri. Si replicano velocemente, una volta ogni 20 minuti, e, quindi, crescono tantissimo.
Nel caso specifico sono degli Eschirichia Coli, quelli che la Marcuzzi cerca di preservare mangiando l'Activia e che sono così tanti nel nostro tratto digerente (10 alla 14 contro 10 alla 12 cellule -più o meno- che compongono il nostro corpo) che il mio celeberrimo prof. di Biologia ed Anatomia si chiede se siamo noi ad ospitare loro o se sono loro che ci usano come mezzo di trasporto.

Beh, peccato che, alla fine devo lisarli per estrarre il materiale genetico.
Ma almeno danno più soddisfazione delle cellule.

Mercoledì sono anche andata in stabulario. E' un'esperienza un po' strana. Cioè, uno pensa che sia come andare in una fattoria. In realtà, soprattutto perchè le cavie vengono usate per studi di immunologia, bisogna evitare qualsiasi contaminazione.

Ed allora ci si munisce di (nell'ordine di comparsa):

Un paio di soprascarpe di plastica azzurrina;
un paio di guanti;
Un paio di soprascarpe in tessuto autoclavabile;
una tutina tutta d'un pezzo, idem come sopra;
cuffietta;
mascherina;
un terzo paio di soprascarpe come il primo;
un secondo paio di guanti.

Poi si passa sotto un flusso di aria filtrata e si è pronti.

Ci sono topi di tutti i tipi e per tutti gli usi: grandi, piccoli, sani, malati, con geni in più od in meno rispetto agli standards... Insomma, c'è l'imbarazzo della scelta... Anche nel tipo di esperimenti a cui sottoporli...

E qui concluderei il post, per non ferire la sensibilità di qualche mia lettrice...

Beh, una settimana niente male, direi...

Ed è incredibile, siamo già a quattro di cinque!

Mi sa che rimpiangerò tutto questo... o, piuttosto, tenterò di continuare!

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