1. Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione
1, quando a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente
2, la quale fu chiamata da molti Beatrice li quali non sapeano che si chiamare
3.
2. Ella era in questa vita già stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d’oriente de le dodici parti l’una d’un grado
4, sì che quasi dal principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono
5.
3. Apparve vestita di nobilissimo colore, umile e onesto
6, sanguigno
7, cinta e ornata a la guisa che a la sua giovanissima etade si convenia
8.
4. In quello punto dico veracemente che lo spirito de la vita, lo quale dimora ne la secretissima camera de lo cuore, cominciò a tremare sì fortemente, che apparia ne li menimi polsi orribilmente
9; e tremando disse queste parole: «
Ecce deus fortior me, qui veniens dominabitur michi»10.
5. In quello punto lo spirito animale, lo quale dimora ne l’alta camera ne la quale tutti li spiriti sensitivi portano le loro percezioni
11, si cominciò a maravigliare molto, e parlando spezialmente a li spiriti del viso
12, sì disse queste parole: «
Apparuit iam beatitudo vestra»
13.
6. In quello punto lo spirito naturale, lo quale dimora in quella parte ove si ministra lo nutrimento nostro
14, cominciò a piangere, e piangendo disse queste parole: «
Heu miser, quia frequenter impeditus ero deinceps!»
15.
7. D’allora innanzi dico che Amore segnoreggiò la mia anima
16, la quale fu sì tosto a lui disponsata
17, e cominciò a prendere sopra me tanta sicurtade e tanta signoria per la vertù che li dava la mia imaginazione, che me convenia fare tutti li suoi piaceri compiutamente
18.