Sunday, April 30, 2006

A proposito...

...di compleanni. Tra 2 giorni compio 21 anni. Se penso a me un anno fa... beh, sono cambiate tantissime cose. Io sono cambiata tantissimo (spero in meglio).
Ci sono cose che, un anno fa, non credevo avrei avuto il coraggio di fare. Le ho fatte. Sono state le migliori.
Ci sono persone che immaginavo avrei perduto. Invece le ho ritrovate, riscoperte in modo nuovo. Sono i rapporti più belli, più preziosi.
Ci sono cose che, in un anno, ho cercato di cambiare, ci sono cose che cambierei.
Ci sono propositi. Progetti.
C'è da prendere il largo. C'è da cadere verso l'alto.
Ci sono cose da tenere e da mettere da parte.
Ci sono cose...
... che mi fanno sentire così:

Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E' una strada stretta stretta...

[Gianna Nannini,
Sei nell'Anima]

Repost

Stasera ho festeggiato il mio compeleanno. Certo, è un po' presto, visto che la data esatta è il 2 maggio, cioè martedì. Ma si fa quel che si può.
Dunque, innanzitutto devo proprio repostare questo, preso in prestito dal Pietro, perchè, è vero, molte cose si capiscono solo a posteriori. Solo quando ti regalano un libro che sembra essere scritto proprio per te, in questo momento. Uno di quelli che, leggendo il retro copertina, o solo una frase, fanno sì che qualcuno pensi a te. Tipo questa, che mi è stata dedicata questa sera:

"Voglio lasciarmi andare,
voglio di più per me,
voglio buttarmi per cadere
verso l'alto."

[Fabio Volo, Un posto nel mondo]
... Ora sono commossa...

Primo maggio

Io certe cose non le capisco proprio... Il primo maggio non era la "festa dei lavoratori" fino a ieri? E oggi è diventata la festa deglio operai contro i padroni. Ma perchè, gli imprenditori non lavorano? Se non ci fossero padroni, non ci sarebbero operai... e non si festeggerebbe nulla, il primo maggio. Ovviamente è una provocazione, ma uno può non ivitare la Moratti ad un coreteo per tanti motivi, non per demagogia.

Mononucleosi

Ma con tutte le malattie che potevo beccarmi, proprio questa qui?
Mi sento come se avessi una Ferrari, fossi in un velodromo e qualcuno mi costringesse ad andare a 50 Km/h. E poi tutti che mi raccomandano di riposarmi, di non stancarmi... E snervante!
Non sono moribonda e non voglio essere trattata come tale. Spero di diventare un medico migliore di come sono da paziente...
Però c'è anche del positivo: mi riprometto di non prescrivere MAI nessuna terapia senza prima pensare a come possa influire sulla vita della persona che ho davanti. Credo che si possa ottenere molto di più se la malattia viene affrontata non come un peso insopportabile, ma come una sfida da affrontare... Non devo assolutamente dimenticarmelo!

Programmi per un venerdì pomeriggio

Pig Eye Dissection. Enjoy it!

Saturday, April 29, 2006

The Graduate

Visto mercoledì, durante la lezione di inglese. Bello. Un must. Un sacco di scene interessanti. E un sacco di frasi memorabili. E anche assolutamente inaspettate. Tipo questa:

"Will you kiss me?"

Che orgoglio!

Luigi Naldini, proprio il Docente che avevo fino all'altro ieri, proprio lui, ha fatto questo.
Mi sa che ora vado a studiare, se no quando ci arrivo ad essere brava come lui?

Feed back

Domanda: ma voi lo vedete bene il mio blog (graficamente intendo)? No, perchè sul mio PB sembra che tutto sia a posto, ma quando lo guardo dai PC dell'Università tutta la sidebar è in basso a destra... :-(

Wednesday, April 26, 2006

Apertura?

Io non credo proprio che la situazione sia in questi termini. Anche perchè, per quale motivo si dovrebbe pensare alle coppie di coniugi, sposate in Chiesa e non a situazioni molto più drammatiche, come quella africana? Vale più l'istituzione matrimoniale della vita di un bambino?

Sunday, April 23, 2006

Ex DC?

Come elettrice della parte perdente, apprezzo moltissimo la proposta avanzata da Massimo Cacciari riguardo ad un eventuale candidatura di un esponente del centrodestra alla presidenza del Senato. Molto meglio (per quanto mi riguarda, ovviamente) una carica "esecutiva" di una puramente "rappresentativa", come quella della presidenza della Repubblica.
Purtroppo il sindaco di Venezia viene presoin considerazione solo quando fa comodo. Penso che l'idea non verrà neppure presa in considerazione.
Al contrario, dopo aver proposto Bertinotti per la Camera, si è pensato di proporre un esponente più moderato, come garanzia di imparzialità. Tipo Andreotti o Scalfaro. Ognuno faccia le proprie considerazioni, io faccio la mia:

mi mancherà Pera.

Dolore

"Si può sopportare il dolore da soli,
ma ci vogliono due persone
per provare gioia.
[Elbert Hubbart]


Se permettete, non sono d'accordo.
Secondo me non c'è miglior cura che sentire di non essere soli nel proprio dolore.
E' la compassione, il "patire con", che introduce alla guarigione.

Poi serve anche altro. Tanta "competenza tecnica".
Ma l'empatia innanzitutto e prima di ogni altra cosa.

E non si riuscirà mai a comprendere chi soffre senza aver sofferto. Credo che il dolore sia un maestro di vita per coloro che sono chiamati ad allontanarlo dal prossimo.

Saturday, April 22, 2006

Tolleranza 2

La situazione in Olanda.

"La politica multiculturale è oggi totalmente sorpassata nei Paesi Bassi. E’ stata una maniera pigra di pensare della società olandese. Possiamo dire che si trattava di una scatola vuota - afferma Jozias van Aartsen presiedente del Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd, membro del governo)"

"Le persone si dovranno confrontare più di prima. Forse c’è stata troppa tolleranza, che forse non era vera tolleranza, ma una sorta di indifferenza. Non possiamo andare avanti con questa indifferenza. Si dovranno confrontare di più le persone, i modi di pensare. Solo così si potranno conoscere a vicenda"
[Job Cohen, sindaco laburista di Amsterdam]

"Multiculturalismo, addio. L’idea che fosse sufficiente concedere la libertà a tutte le etnie e a tutte le religioni, nel nome del relativismo culturale, affinché la libertà diventasse patrimonio comune, si è rivelata una mera chimera, l’inesorabile suicidio di una civiltà. Proprio l’Olanda, la patria delle libertà, il laboratorio più avanzato del multiculturalismo, è in profonda crisi. Tutti, a sinistra, al centro e a destra concordano che il multiculturalismo è una scatola vuota di valori, incapace di cementare una identità condivisa."
[Magdi Allam]

"La tolleranza riguarda quasi sempre comportamenti di gruppi o di individui, i quali pretendono di parlare a nome di un gruppo. Ecco, questo è proprio lo spartiacque tra i due concetti."

"Ecco, quindi c'è un problema di spartiacque tra il "tollerare" come "sopportare," il tollerare come "accettare" nel senso forte di questo termine."

"Questo è un altro spartiacque importante che è emerso soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, prima ancora che ci fosse il grande flusso immigratorio nel mondo occidentale industrializzato. E' nato proprio a proposito delle ideologie che escono sconfitte dalla Seconda Guerra Mondiale. C'è un celebre saggio di Marcuse, che si chiama La tolleranza repressiva, che dice: "Ma come è giusto, per esempio, tollerare fascisti, nazisti e cose di questo genere?". Certe forme di violenza non vanno tollerate, ma anzi vanno represse, però ci sono coloro che ritengono ci siano forme di violenza che invece vanno tollerate, anzi sostenute. Sono quelle progressive. E' il momento in cui, per esempio, i movimenti di liberazione o della classe operaia soprattutto, nella prima fase del Secondo Dopoguerra, o dei gruppi oppressi - neri, donne - pensano di poter ricorrere alla violenza, per far sentire la loro voce. Quindi, questa idea che la tolleranza sia soprattutto pacificazione e sia repressione di tutta la violenza, incomincia a creare delle difficoltà di applicazione."

"Il grosso problema, sul quale poi eventualmente posiamo tornare è se c'è un patto tra la società ospitante e coloro che sono ospitati. Se la società ospitante ha anche il diritto, l'opportunità, il potere di pretendere che coloro, che fanno parte dei gruppi ospitati, si comportino al loro interno in un certo modo."
[Carlo Augusto Viano, Prof. Storia della Filosofia, Facoltà di Lettere, Torino]

"L'Olanda sembrava progressiva, ma adesso che l'imperatore gira nudo per la città ci accorgiamo che per tutto il tempo è rimasta immobile. Non ha mai pensato a come impiegare il suo capitale giovane, a volte di opinione diversa; non ha mai pensato a come affrontare la presenza dell'islam in Olanda. Perché ci vuole tanto per arrivare alla creazione di un islam olandese? Perché da noi ogni cultura ha sempre avuto la sua autonomia riconosciuta dal sistema, ti rispondono gli olandesi, perché noi sosteniamo il principio della sovranità all'interno del proprio gruppo. Ma questo significa ragionare solo a partire dai propri parametri storici. In Olanda non esiste un solo islam, come non esiste una sola tipologia di marocchini. Da quello che si sente negli ultimi tempi sembra che i marocchini formino un fronte compatto. Non c'è niente di più falso: metti insieme cinque marocchini e nel giro di dieci minuti escono fuori sei opinioni diverse. Ma gli olandesi non se ne accorgono. Com'è possibile? Pura ignoranza, da entrambe le parti. Adesso ho scoperto che l'Olanda è una paese pieno di società separate. Per educazione e signorilità le minoranze vengono lasciate in pace, se la devono vedere all'interno del proprio gruppo. E gli olandesi sperano in silenzio che ogni gruppo riesca effettivamente a risolvere i propri problemi dall'interno."
[ Abdelkader Benali]


La necessità di tolleranza sottende, senza dubbio, l'esistenza di identità diverse, si parli di individui, di gruppi sociali, etinici, di nazioni. Si tollera chi è diverso. Che nessuno sia uguale a nessun altro è evidente.
La domanda a cui sto cercando di dare una risposta è: perchè gli individui tendono ad identificarsi in gruppi sempre più estesi?
Penso che il desiderio di appartenenza accomuni la maggior parte (se non la totalità) degli esseri viventi. Badate, parlo di esseri viventi in senso ampio. Appartenere ad un gruppo è una garanzia di sopravvivenza. Dà sicurezza e rende coraggiosi.
Appartenere ad un gruppo, d'altra parte, significa condividere idee comuni. Più individui si uniscono quando riescono a comunicare, cioè a mettere in comune valori fondamentali per il loro modo di vedere il mondo.
Quando si costituisce un gruppo le idee che, fino ad un momneto prima, appartenevano ai singoli, perdono il valore relativo e divengono un po' pià assolute; tanto più assolute quanto più ampio è il gruppo che viene a crearsi.
Un aspetto che passa sempre un po' inosservato in merito a questo processo di identificazione è relativo al compromesso. Appartenere ad un gruppo non significa annullare la propria identità individuale. Cerco di spiegarmi. Io sono cristiana cattolica. Questo non significa che io concordi completamente e totalmente con tutti i comportamenti dei rappresentanti della religione cattolica. Anche perchè essi sono uomini e, in quanto tali, fallibili. Nessuno, su questa terra, possiede la verità assoluta, quella che rende davvero liberi. A volte i miei pareri cozzano con i dogmi della religione a cui aderisco. In certi casi riconosco di poter rinunciare ai miei punti di vista per aderire a valori più grandi ed importanti. In altre occasioni, rimango fedele ai miei vaolri individuali, nonostante si distacchino da quelli del mio gruppo di appartenenza (per esempio voto il centrodestra, il che non è così popolare tra i cattolici).
Non è incoerenza, ma compromesso.
Quando si appartiene ad un gruppo si rinuncia solo in parte ad una visione totalmente relativa della realtà per assumere una prospettiva comune. Non solo per sentirsi protetti, ma soprattutto perchè il confronto con persone che, partendo da presupposti condivisi, hanno opinioni diverse, è l'unico modo per progredire (forse è per questo che amo oltremodo il dialogo). Per appartenere ad un gruppo è necessario compromettersi. Compromesso è una parola stupenda. Etimologicamente dovrebbe essere resa come: "mettere davanti insieme" (la traduzione non è mai troppo efficace). Chi si compromette pone ciò che ci accomuna prima di ciò che ci oppone. Senza, però, escludere quest'ultimo aspetto. Se ci deve essere compromesso per appartenere ad un gruppo, ci deve essere ugualmente quando più gruppi si trovano a dover coesistere fianco a fianco.
E', allora, evidente come il relativismo culturale sia utopistico. Esso non è base della tolleranza, ma dell'indifferenza. Esso non si traduce in interesse verso la diversità dell'altro, ma in menefreghismo. E questo non può che essere fonte di ignoranza e pregiudizio. Che, di conseguenza, sfocia in intolleranza, violenza e repressione non appena una delle due fazioni tenta di prevaricare sull'altra.
Come si può evitare tutto questo?
Innanzitutto evitando di identificare in toto i singoli con i loro gruppi di appartenenza.
Secondo, amando la propria identità, tanto individuale, quanto culturale, etnica o religiosa. Terzo, amando l'identità altrui.
Quarto, praticando il compromesso.
Il caso olandese è emblematico. Un paese che si credeva tollerante per il semplice fatto di accettare tutto ed il contrario di tutto, scopre che alcune idee sono inammissibili ed inaccettabili. In una paese in cui l'eutanasia è autorizzata da leggi statali, si realizza di non essersi mai interrogati a fondo sul valore della vita umana. L'Olanda è una paese che ha ignorato la propria identità. O, meglio, che ha assunto come cardine l'assenza di identità.
E' un illusione. Ogni individuo è tale perchè diverso da ciò che lo circonda (è un'idea cara alla biologia, che vede nella membrana cellulare la prima forma di individualità).
Negare l'evidenza può essere molto dannoso, anche se siamo portati a farlo. Perchè evitare lo scontro può sembrare molto vantaggioso. Ma è una situazione provvisoria ed effimera. lo scontro è inevitabile e, per questo, va dilazionato il più possibile.
Anche se compromesso è una parola fastidiosa, perchè rinunciare un po' a noi stessi è scomodo. Più facile a dirsi che a farsi.

Friday, April 21, 2006

Have fun!

" ... civilized people enjoy the freedom to develop pastimes - the visual arts, music, cusin - that engage their perceptual machinery in more amusing an creatives ways."

[Introduction to Perception]

These words reminds me of this book and its author.

Linus is right.

We do not live (only) to survive, anymore, but to enjoy ourselves!

So...

Have fun! :-)

Thursday, April 20, 2006

Benvenuti a Gattinara...

Basta una parola

Grazie!

P.S.: Ah, Marta, parlando di serendipità... Non è che è possibile trovare il figlio del contadino... No, sai, sono un po' tradizionalista!

Wednesday, April 19, 2006

Ecco perchè la sinistra non fa bene all'economia

Le idee perverse del governo Prodi riguardo all'economia in 3 mosse:
  • Tassazione degli investimenti
  • Abolizione della flessibilità di assunzione
  • Necessità del rispetto dei parametri economici europei
La prima perchè se non si invoglia la gente ad investire, le industrie non sono spinte a crescere, bloccando la possibilità di creazione di nuovi posti di lavoro. La seconda perchè è meglio che gli imprenditori assumano a tempo determinato piuttosto che non assumano affatto. L'ultima perchè, per far funzionare l'economia a lungo termine, non sono sufficienti manovre correttive che limitino i danni. C'è bisogno di lungimiranza. Di riconoscere che le necessità del paese ora hanno la priorità su quelle della CE.

Politiche

Ha vinto (?!) il centrosinistra. Speriamo riescano a governare. E spero che l'opposizione faccia un lavoro costruttivo. Ho dubbi su entrambe le affermazioni, particolarmente sulla prima.

Grazie, gianna Nannini

Oggi ho ascoltato un po' questo album.
A parte che mi piace lei. Non ha una voce perfetta, ma la usa in modo eccellente. Mi piace per l'espressività. L'ho sentita una volta dal vivo ed è stata fantastica: tiene il palco come pochi.
E poi mi è piaciuto quest'ultimo lavoro. Bello, bello davvero. Sopratutto questa.


L’abbandono


Balliamo in questa primavera
Non fermarti mai
Scivola ancora
Sciogliamo questa neve dura
Con un bene forte
Senza dirci una parola
Io vorrei portarti via
E vorrei non aspettare più
Ma tu non vuoi sorridermi
Sei solo, hai freddo
E non ci sei ora che voglio te voce del mio silenzio
Vieni qui su di me lentamente lasciati andare a un bacio
Scaldiamo questa primavera
Con il fuoco che sei
Bruciami ancora
Io saprei dimenticare
Hai lasciato il mondo tra di noi
Ma tu non vuoi più credermi
Sei al buio, hai freddo
E non ci sei ora che voglio te voce del mio silenzio
Vieni qui su di me lentamente lasciati andare a un bacio
E scendo nel cuore come una lacrima
Cadendo in te finchè vorrai
Anche se non ti abbandoni a me

Ora che voglio te voce del mio silenzio
Vieni qui su di me lentamente lasciati andare a un bacio.
Non ci sei ora che voglio te voce del mio silenzio
Vieni qui su di me lasciati andare a un bacio...

Comunicazione di servizio

Elezioni

Sulla scia delle nazionali, si eleggono anche i rappresentanti degli studenti al San Raffi. Magari qualcuno voterà pure me... E' poco probabile, visto che mi candido con una ragazza di CL e i ciellini non sono per niente ben visti...
Speriamo di non fare la fine delle politiche.

Tuesday, April 18, 2006

Chissà a chi pensava...

Rimango sempre incantata quando leggo queste righe. Forse semplicemente perchè non parlano di Paolo e Francesca, ma di chiunque li legge. Parlano anche di me.
Chissà a chi pensava Dante mentre scriveva questi versi...
Ad una donna davvero eccezionale per averli ispirati... E molto fortunata ad aver fatto innamorare un uomo capace di scriverli per lei.


"O animal grazïoso e benigno
che visitando vai per l'aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno, 90

se fosse amico il re de l'universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c' hai pietà del nostro mal perverso. 93

Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che 'l vento, come fa, ci tace. 96

Siede la terra dove nata fui
su la marina dove 'l Po discende
per aver pace co' seguaci sui. 99

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. 102

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona. 105

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense".
Queste parole da lor ci fuor porte. 108

Quand'io intesi quell'anime offense,
china' il viso, e tanto il tenni basso,
fin che 'l poeta mi disse: "Che pense?". 111

Quando rispuosi, cominciai: "Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo!". 114

Poi mi rivolsi a loro e parla' io,
e cominciai: "Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio. 117

Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette amore
che conosceste i dubbiosi disiri?". 120

E quella a me: "Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore. 123

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice. 126

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto. 129

Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse. 132

Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso, 135

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante". 138

Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangëa; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse. 141


E caddi come corpo morto cade.


[Inf. V]

Relativismo

Credo che "relativismo" sia un termine subdolo per mascherare una profonda sfiducia nell'uomo.
Il relativismo presuppone l'inesistenza di una verità assoluta o, quantomeno, l'impossibilità di trovarla, l'inutilità della sua ricerca.
Ma se non esiste nulla al di là dei singoli punti di vista, qual è l'utilità del dialogo, del dibattito, della discussione?
C'è chi sostiene che il relativismo sia la base della tolleranza e della libertà.
A me sembra, invece, che limiti e renda assolutamente privo di senso l'agire stesso, che neghi qualsiasi possibilità di miglioramento.
Sono convinta dell'esistenza di una verità assoluta. Sonoassolutamente sicura di NON poterla raggiungere. Ma preferisco vivere nell'incertezza di una ricerca senza grandi risultati che nell'impossibilità di mettermi in cammino. Io HO PAURA del relativismo.
Beh, probabilmente non è proprio una linea di pensiero così condivisa e condivisibile...
Sono pensieri un po' buttati lì, ma tant'è.
Mi fa meno male fare un po', molta di demagogia che starmene zitta.

Grace of my Heart

Monday, April 17, 2006

Slideshows

Corso di Inglese 2. Tre presentazioni in itinere più una per l'esame. Di cui due da dare individualmente. Per fortuna, visto che non ne posso più di usare Power Point.
Soprattutto dopo aver dato un'occhiata a questo.
Una meraviglia. Quasi, quasi mi commuovo.

Language Tools

Nonostante 5 anni di pseudo-studio di tedesco, mi sono affidata a questo "mirabile" strumento.
E' molto semplice: si scrive in inglese e questo traduce in una delle lingue elencate.
Ho scritto un biglietto d'auguri in inglese e l'ho fatto tradurre in tedesco.
L'ho riletto. Mi sembrava accettabile. Sembrava anche considerare la Satz Vertstellung (cioè l'ordine delle parole nella frase tedesca).
Scritto, imbustato e spedito. Poi, per curiosità, ho provato a riscrivere lo stesso augurio e a farlo tradurre in italiano.
Un consiglio: se proprio non è indispensabile non usate nulla di simile.
Farò la figura dell'ignorante. Beh, forse non è così lontano dalla realtà.
(Per curiosità, provate a far tradurre qualsiasi frase, anche la più banale... E' divertente!).

Sunday, April 16, 2006

"Un cuor solo e un'anima sola"

Pasqua. L'amore che vince la morte.
Il 16 aprile, l'anniversario di matrimonio dei miei; 34 anni di vita insieme (praticamente hanno vissuto più l'un con l'altra che con i rispettivi genitori).
Il 16 aprile, un anno dall'inizio di una storia importante per un'amica speciale. Una di quelle relazioni che sembrano improbabili e che poi, invece...
Beh, oggi non posso che dedicare qualche riga proprio all'amore.
E vi riscrivo due brani, che ho letto per caso in questi giorni e che mi hanno fatta riflettere.

" Làbano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola Rachele. Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme ed avvenente di aspetto, perciò Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: - Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore -. Rispose Làbano: - Preferisco darla a te che ad un estraneo. Rimani con me-. Giacobbe servì sette anni per Rachele. gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei. Poi Giacobbe disse a Làbano: - DAmmi la mia sposa, perchè il mio tempo è compiuto e voglio unirmi a lei-" [Gn 29, 16-21].

L'innamoramento è il tempo della sorpresa: negli occhi di Giacobbe si accende lo stupore quando scorge la bellezza di Rachele, "bella di forme e avvenente". E' una bellezza che emana una promessa: lei è una cosa buona per la mia vita.
Gli innamorati si promettono (promettere, cioè mettere davanti) vicendevolmente di tenere sempre davanti a sè il volto l'uno dell'altra; l'altro sta davanti agli occhi non solo quando si sta soli insieme, ma anche quando lui o lei sono lontani e gli occhi chiusi ricordano ogni suo particolare (cfr. A. FUMAGALLI, E Dio disse loro..., 14).
L'innamoramento è anche il tempo dell'attesa: "Giacobbe servì sette anni per Rachele". E' l'attesa che l'attrazione diventi unione, che il desiderio si trasformi in realtà, che il sogno si avveri. Oggi, tra noi, spesso domina la fretta, siamo succubi del "subito"; le attese stesse, noi le chamiamo "perdita di tempo". Così facendo abbiamo trasformato il tempo in un bene di consumo: è sempre poco, non ci basta mai. Anche chi si ama non ha più tempo per guardarsi negli occhi: non c'è più tempoper desiderare e si giunge subito a consumare: Non ci si guarda più in profondità: o ci si possiede subito o si finisce per dividersi. L'amore ha bisogno dello sguardo che contempla.


[ I nomi biblici dell'amore: Giacobbe e Rachele,
da I Gigli di S. Antonio, anno LXXXVI, n°2, marzo '06]

Quando una persona ne ama un'altra non si accontenta di pensarla semplicemente. Al contrario, desidera conoscerla e conoscerla fino in fondo, conoscerne i pensieri ed i sentimenti. Desidera farle sperimentare che lei è importante nella sua vita, che è un'esistenza amabile. Ecco perchè è importante tessere insieme una relazione in cui comunicarsi. L'amore desidera conoscere, ma si conosce soltanto lasciandosi amare.

[Gesù ci chiama,
Adorazione Eucaristica
nella notte di Giovedì Santo]


E' difficile parlare di amore, ma non assolutamente impossibile. Comincerei da una metafora "astronomica", che mi sembra efficace. Amare è come operare una piccola "rivoluzione copernicana" nella propria vita. E' mettere l'altro al centro del proprio Universo esistenziale. E' passare da Sole a pianeta. E' cominciare a scandire la propria esistenza seguendo il sorgere ed il tramontare di una stella. Penso che tutto cominci così. Nella maggior parte dei casi, all'inizio è uno dei due che, per primo, cambia prospettiva. Che fa i primi passi. Forse perchè è il primo a sentirsi attratto, il primo a realizzare o ad ammettere di essere innamorato, il primo a trovare il coraggio di mettersi in gioco, a mettere l'altro prima dei propri desideri.
Ma questo non è che l'inizio. Se il sentimento è reciproco, ben presto anche l'altro comincerà ad essere meno indifferente. Credo che tutto inizi quando si realizza di essere diventati un "Sole" per chi ci sta accanto. E la cosa stupenda, che cambia la vita, è che lo si capisce quando meno ce lo si aspetta. E si rimane sorpresi e stupiti, perchè mai si sarebbe immaginato di poter essere così speciali, così importanti, così "amabili" per qualcuno.
E quando ci si sente così credo sia quasi impossibile non "riamare" l'altro.
Solo allora la rivoluzione è reciproca. Per questo nell'amore non c'è annullamento, ma moltiplicazione. Più che un sistema solare, gli innamorati sono una "stella binaria", due stelle che ruotano attorno allo stesso baricentro, la comunione che si instaura tra di loro.
E finiscono per essere "un cuor solo ed un'anima sola".

EDIT: "L'amore sa quel che fa". Era la frase che mi mancava. Grazie Marta!

Buona Pasqua


Dopo una lunghissima pausa di riflessione (priva di posts significativi) e dopo una approfondita riflessione (sto banalizzando, ma è vero) sull'opportunità di continuare a tenere un blog... beh... ho deciso di restare. Ma non è questo il momento di spiegare perchè (forse non lo sarà mai). In ogni caso... RIECCOMI QUI, un po' diversa, spero un po' cresciuta. Se è davvero così, lo si vedrà dai miei posts futuri.

E voglio cominciare col piede giusto, citando la frase che una persona eccezionale e molto importante mi ha scritto.

"La Passione è la forma più vera che diamo all'Amore".


Auguri di cuore!

Saturday, April 08, 2006

Per ingannare il tempo...