Verità Rivelate
Non me ne vogliano coloro che conoscono profondamente la filosofia di Wittgenstein.
Sicuramente, da autodidatta, dirò più di un'eresia in merito.
Ma, a mio giudizio, ridurre il complesso sistema filosofico da lui elaborato al Tractatus è riduttivo. Soprattutto quando questo diventa un pretesto per proporre Wittgenstein come strenuo oppositore della Verità Rivelata.
"Ciò che si deve accettare, il dato, sono -potremmo dire- forme di vita."
Eh sì, udite udite, proprio lui, il nostro caro Ludwig (Ricerche filosofiche, 1938) afferma la necessità di accettare qualcosa che "non può essere detto", ma di cui bisogna presupporre l'esistenza perchè il mondo abbia un senso.
C'è una profonda vicinanza tra ciò che Wittgenstein chiama "forma di vita" e ciò che per i credenti è "Verità Rivelata".
Ma anche una profonda differenza.
Se il filosofo si vede costretto ad abdicare, perchè crede che "D'una risposta che non si può formulare, non si può formulare neppure la domanda" (Tactatus logicus philosophicus), il credente non si arrende o, quntomeno, non dovrebbe.
La sottoscritta si annovera tra coloro che ci tentano. E allora oggi andrò alla ricerca delle Ricerche filosofiche (chissà se in biblioteca a Borgo qualcuno sa che esistono). Se la ricerca sarà fruttuosa e l'argomento interessante, per me e per voi, non tarderò ad aggiornarvi.
Sicuramente, da autodidatta, dirò più di un'eresia in merito.
Ma, a mio giudizio, ridurre il complesso sistema filosofico da lui elaborato al Tractatus è riduttivo. Soprattutto quando questo diventa un pretesto per proporre Wittgenstein come strenuo oppositore della Verità Rivelata.
"Ciò che si deve accettare, il dato, sono -potremmo dire- forme di vita."
Eh sì, udite udite, proprio lui, il nostro caro Ludwig (Ricerche filosofiche, 1938) afferma la necessità di accettare qualcosa che "non può essere detto", ma di cui bisogna presupporre l'esistenza perchè il mondo abbia un senso.
C'è una profonda vicinanza tra ciò che Wittgenstein chiama "forma di vita" e ciò che per i credenti è "Verità Rivelata".
Ma anche una profonda differenza.
Se il filosofo si vede costretto ad abdicare, perchè crede che "D'una risposta che non si può formulare, non si può formulare neppure la domanda" (Tactatus logicus philosophicus), il credente non si arrende o, quntomeno, non dovrebbe.
La sottoscritta si annovera tra coloro che ci tentano. E allora oggi andrò alla ricerca delle Ricerche filosofiche (chissà se in biblioteca a Borgo qualcuno sa che esistono). Se la ricerca sarà fruttuosa e l'argomento interessante, per me e per voi, non tarderò ad aggiornarvi.
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